Da 20 anni insieme


Dalla lira all’euro. Da Lehman Brothers alla crisi del debito sovrano. L’esplosione del digitale. Le riforme del lavoro e delle pensioni. I primi vent’anni del Fondo Cometa sono trascorsi in un quadro di grandi cambiamenti. Svolte, giri di boa con i quali il Fondo si è spesso trovato a misurarsi. Attraversando il cambiamento, talvolta anche cambiando, senza mai rinunciare al senso della propria missione: quella di offrire un futuro previdenziale più sereno ai propri aderenti.
Nel celebrare il ventesimo anniversario di Cometa, riavvolgiamo il nastro e ripercorriamo insieme le tappe principali di questo percorso.

 

1997: nasce Cometa

Il Fondo Cometa nasce nel cuore del dibattito istituzionale degli anni ’90, quando il sistema pensionistico italiano sta attraversando una fase di profondi cambiamenti strutturali. Vero spartiacque è la legge Dini del ’95, che sancisce il passaggio dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo: l’importo della pensione non dipende più dall’ultimo stipendio percepito, ma dai contributi versati durante la vita lavorativa. Il nuovo metodo di calcolo comporta una significativa riduzione dell’importo degli assegni.

È ormai chiaro che il sistema pubblico da solo non basta a garantire una pensione adeguata. Occorre rafforzare e sviluppare la previdenza complementare per offrire ai lavoratori italiani quelle tutele e garanzie ormai divenute sempre più necessarie.

È con queste premesse che, il 21 ottobre 1997 le organizzazioni delle imprese e dei lavoratori del settore metalmeccanico (Federmeccanica, Assistal e Intersind; Fim, Fiom, Uilm e Fismic) sottoscrivono l’accordo per la costituzione del fondo di previdenza complementare di categoria, ampliando i termini dell’intesa precedentemente siglata il 10 marzo.

È l’atto di nascita ufficiale di Cometa. Ed è anche il segnale di una presa di coscienza comune e condivisa fra le parti sociali, per offrire ai lavoratori dell’industria metalmeccanica un futuro previdenziale migliore e più solido.

L’iniziativa ha successo tanto che in poco più di sei mesi gli iscritti sono già 250.000.

Rappresentanti legali del Fondo, in attesa che venga definita la sua struttura di governo, sono l’On. Cesare Damiano e il Dott. Roberto Santarelli.

1998-1999: Cometa cresce. Aderisce a Mefop

Nel 1998 si insedia il primo Consiglio di Amministrazione provvisorio. Comincia la costruzione di Cometa: dopo l’Assemblea dei Soci, sono eletti il CdA definitivo, il Presidente e il Vicepresidente.

L’11 novembre 1998 Cometa ottiene dalla Covip, la Commissione di Vigilanza e Controllo sui Fondi Pensione, l’autorizzazione all’esercizio delle attività previdenziali. Cometa definisce e nomina man mano anche la Banca depositaria, il gestore amministrativo e avvia l’iter per individuare i gestori finanziari.

Intanto, nel febbraio 1999, dalla contrattazione nazionale arriva un nuovo, importante passo avanti. Grazie all’accordo tra Federorafi, Federargentieri e Fim, Fiom, Uilm, il Fondo estende la propria tutela previdenziale anche ai lavoratori del settore orafo e argentiero.

Sempre nello stesso anno, Cometa aderisce alla neonata Mefop SpA (società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione), diventandone azionista.

Gli aderenti a questo punto sono oltre 290.000 e le aziende oltre 8.000.

2000: inizia la gestione finanziaria

A gennaio 2000 Cometa avvia la sua prima gestione finanziaria, affidata a 6 fra le più autorevoli società italiane e internazionali, e inizia a investire sui mercati di tutto il mondo. Il suo patrimonio è strutturato in un unico comparto (cosiddetto “monocomparto”), ripartito però in 3 profili: conservativo, reddito e crescita.

Ma la prima grande prova è alle porte. Nello stesso anno scoppia infatti una grande bolla finanziaria. La risposta di Cometa non si fa attendere. Il risparmio degli aderenti viene protetto aumentando la diversificazione delle scelte di investimento e adottando un approccio più prudenziale.

2004: Cometa entra in Assofondipensione

Nel 2004 Cometa aderisce ad Assofondipensione, l’associazione dei Fondi Pensione Negoziali costituita l’anno prima da Confindustria, CGIL, CISL e UIL. Da questo momento, in qualità di socio, partecipa ai lavori dell’associazione, impegnandosi in attività di confronto e iniziative in materia di previdenza complementare.

2005: il multicomparto

Per la prima volta nella sua storia il Fondo introduce il multicomparto. È un punto di svolta. Il patrimonio, fino a quel momento articolato in un’unica linea di investimento, viene suddiviso in 4 comparti (Monetario Plus, Sicurezza, Reddito, Crescita), affidati a 11 società, dopo il rinnovo dei mandati di gestione avviato l’anno precedente. L’obiettivo è fornire linee di investimento su misura per i diversi bisogni pensionistici degli aderenti.

Gli associati sono oltre 320.000 e il patrimonio supera i 2 miliardi di euro.

2008-2009: la crisi Lehman Brothers

A fine 2008, il fallimento della banca americana Lehman Brothers mette in allarme i mercati, già alle prese con una grave crisi globale. Cometa è di nuovo chiamato a rispondere e, oltre a continuare il rigoroso monitoraggio dei portafogli, invita tutti i gestori a operare con la massima attenzione per tutelare il patrimonio previdenziale degli aderenti. Il Presidente del Fondo chiede inoltre al ministro del Welfare un incontro sul tema e un intervento tempestivo degli organismi di governo.

Dal 2010: gli investimenti socialmente responsabili

Nel 2010 Cometa è il primo fondo pensione in Italia ad aderire ai Principles for Responsible Investment (PRI) dell’ONU. La decisione segna l’inizio del suo percorso verso gli investimenti socialmente responsabili: temi quali l’ambiente, i diritti umani e dei lavoratori, l’etica del business acquistano sempre maggiore rilevanza e attenzione nelle considerazioni finanziare e nella gestione del Fondo.

Nell’affrontare questa tematica, Cometa sceglie la strada scelta dell’engagement, cioè del dialogo e del confronto con i gestori, le imprese in cui investe e con tutta la comunità finanziaria, per costruire una cultura diffusa dell’investimento responsabile e incoraggiare l’adozione di comportamenti virtuosi.

Dal 2013 il Fondo è in prima linea in una serie di iniziative sul tema degli investimenti responsabili. Due, in particolare, hanno ampia risonanza in Italia e vedono il Fondo nel ruolo di promotore.

Nella prima, avviata a novembre 2014, Cometa è capofila di una coalizione di fondi negoziali coordinati da Assofondipensione e sottoscrittori di una lettera-appello rivolta a un panel di grandi banche internazionali. Obiettivo: comprendere come e in quale misura gli istituti intervistati prestino attenzione al tema del cambiamento climatico e avviare un dialogo costruttivo sull’argomento.

Per la seconda, avviata nel 2015, Cometa ha invece coinvolto un ampio pool di investitori italiani per verificare la sensibilità al tema del lavoro minorile di grandi aziende internazionali operanti in settori esposti alla problematica, come quello alimentare, del tabacco e dell’estrazione mineraria.

2011: partono le nuove gestioni

Nel 2011 Cometa rinnova le gestioni finanziarie. A questa data, il patrimonio complessivo in gestione, affidato a 11 società, è di oltre 6 miliardi di euro e gli iscritti più di 430.000.

2017: un nuovo assetto

Con il 2017 si apre una nuova fase per Cometa, che ormai dispone di un patrimonio di circa 10 miliardi di euro. L’avvio delle nuove gestioni finanziarie per tre dei suoi quattro comparti, affidate a 7 società, si accompagna all’introduzione di una nuova politica di investimento e a un mutato assetto dei comparti stessi.

Di fronte ai cambiamenti del contesto finanziario, il Fondo ha infatti completamente riformulato la struttura e gli approcci di gestione per poter offrire agli aderenti piani di previdenza complementare sempre più adeguati ai loro profili ed esigenze e alla nuova complessità dei mercati.

Vista l’elevata volatilità e i rendimenti negativi, i nuovi mandati adottano in particolare una gestione attiva a rischio controllato.

Quanto alla funzione delle diverse linee di investimento, il Monetario Plus diventa comparto di uscita per gli aderenti prossimi a cessare l’attività lavorativa; il Reddito assume la funzione di comparto previdenziale per eccellenza, finalizzato a offrire un rendimento adeguato in linea col TFR; la linea Crescita, invece, si rivolge in particolare agli aderenti più giovani che, a fronte di una maggiore propensione al rischio, si propongono di ottenere un’elevata prestazione pensionistica complementare.

Presidenti e Vicepresidenti

Carica Rappresentanza Periodo

Luigi de Puppi

Presidente

Datoriale

1998-2001*

Brunello Pianca

Vicepresidente

Sindacale

1998-2001*

Giacinto Militello

Presidente

Sindacale

2001-2005

Roberto Santarelli

Vicepresidente

Datoriale

2001-2005

Roberto Santarelli

Presidente

Datoriale

2005

Pierluigi Ceccardi

Presidente

Datoriale

2005-2008

Maurizio Benetti

Vicepresidente

Sindacale

2005-2008

Fabio Ortolani

Presidente

Sindacale

2008-2011

Gianfrancesco Imperiali

Vicepresidente

Datoriale

2008-2011

Gianni Borghi

Presidente

Datoriale

2011-2014

Felice Roberto Pizzuti

Vicepresidente

Sindacale

2011-2014

Annamaria Trovò

Presidente

Sindacale

2014-2016

Maurizio Benetti

Presidente

Sindacale

2016-2017

Roberto Santarelli

Vicepresidente

Datoriale

2014-2017

Dal 1998, Direttore Generale è Maurizio Agazzi
* Legali rappresentanti, precedentemente alla designazione del primo Presidente e Vicepresidente, sono stati l’On. Cesare Damiano e il Dott. Roberto Santarelli.

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