Qual è la città italiana in si vive meglio?


È una delle domande a cui offre risposta, ogni anno dal 1990, l’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il livello di benessere nei territori del nostro Paese in base a 90 indicatori, ripartiti in sei macro categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
Chi c’è sul podio

In un anno indubbiamente complesso, stretto tra l’eredità lasciata dal Covid, la guerra in Ucraina, un’inflazione in aumento e il caro-energia, è Bologna la provincia italiana che conquista il podio 2022. Si tratta della quinta medaglia d’oro dopo quelle conquistate nel 2000, 2004, 2011 e 2020. Seconda classificata Bolzano, mentre in terza posizione arriva Firenze.

Emilia, Toscana e Trentino Alto-Adige top player

L’Emilia-Romagna e la Toscana hanno un ottimo piazzamento anche con altre città: tra le prime dieci, infatti, entra anche Parma al 9° posto, seguita al 13° da Reggio Emilia. Siena segue Firenze al 4° posto, Pisa è decima. A premiarle sono soprattutto le categorie «Cultura e tempo libero», dove Firenze è prima e Siena quarta e «Ambiente e servizi», dove prima è Pisa e Firenze sesta.

Si sta bene anche in Trentino Alto-Adige, che conferma la sua leadership ormai abituale: oltre a Bolzano in 2° posizione, la regione vede infatti Trento al 5° posto.

Peggiorano alcune città metropolitane

Se la Lombardia fa bene con Cremona (11ª), Bergamo (14ª), Sondrio (15ª) e Lodi (49ª), retrocedono le altre tra cui Milano, che l’anno scorso era in seconda posizione e oggi troviamo all’ottava. Sul capoluogo meneghino “pesano” soprattutto gli indicatori di «Ricchezza e consumi» e i canoni di locazione.

Da Milano a Roma, la Capitale d’Italia perde 18 posizioni e scende al 31° posto: per lei, record negativo nell’indice di litigiosità (ovvero nelle cause civili) e terz’ultimo posto nel benessere delle generazioni più giovani.

Arretrano Torino, al 40° posto, penalizzata dalla scarsa qualità dell’aria e dall’elevata incidenza di crimini denunciati, Palermo (all’88°) e Napoli, che si colloca al 98° e sulla quale gravano l’elevata densità abitativa e il record negativo di rapine in strada.

“Piccolo” è buono

Varie province più piccole si ritagliano buone posizioni a discapito delle aree più grandi e popolate. Ad esempio, Belluno spicca nella graduatoria «Ricchezza e consumi», Pisa è in cima alla classifica relativa ad «Ambiente e servizi» che premia anche Siena e Aosta, mentre Oristano sostituisce Pordenone in testa a «Giustizia e sicurezza» con Sondrio in terza posizione. Subito dopo Firenze, prima alla voce «Cultura e tempo libero», vediamo Trieste e Gorizia.

Un Mezzogiorno fra luci (meno) e ombre (di più)

Ai buoni piazzamenti del Nord e del Centro fanno da contraltare le posizioni del Sud, che ha Crotone come ultima in classifica. Le posizioni dall’81ª alla 107ª sono tutte occupate da province del Meridione, incluse aree metropolitane come Palermo, Catania (91ª) Napoli, Taranto (101ª) e Reggio Calabria (102ª).

Il quadro ha però degli aspetti più positivi. Se consideriamo il tema dell’istruzione e in particolare il numero di donne laureate, l’intera top 10 è dominata dal Sud d’Italia, con Benevento, Avellino e Caltanissetta sul podio.

L’occupazione femminile parla brianzolo

Nota di chiusura sull’occupazione femminile. Monza Brianza, se scende nella classifica generale, è però prima sul podio della Qualità della vita delle donne: la provincia lombarda, infatti, raggiunge pienamente l’obiettivo della riduzione del gap occupazionale tra uomini e donne e ottiene due secondi posti nel livello di occupazione femminile e nelle giornate retribuite, indicatore che segnala le aree in cui l’occupazione è maggiore per intensità e durata.

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